25 febbraio. Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte

25 FEBBRAIO

Quanti di voi sapevano che il 25 febbraio è la giornata mondiale della Commedia dell'Arte?
Io... non lo sapevo!
Difatti l'ho scoperto oggi, che è il 25 febbraio... e qualunque cosa fosse questa giornata della Commedia dell'arte io la perderò.
Nessuno che mi è venuto ad avvertire! Qualche attore, qualche organizzatore, qualche assessore...  che sia passato sotto casa mia per  strapparmi alle mie cinque calde coperte sotto cui cerco di ripararmi dal freddo e accompagnarmi nei luoghi della manifestazione. Non si agisce così.

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Dunque, sul sito della COMMEDIA DELL'ARTE DAY si legge che l'associazione culturale SAT ha proclamato il 25 febbraio, in tutto il mondo il giorno della commedia dell'Arte a cui parteciperanno studenti e studiosi e professionisti del settore  con spettacoli, conferenze,   workshop a tema.

Che cosa è la SAT

La SAT Associazione culturale L'associazione (ecco il link della pagina di facebook),  riunisce i praticanti e i professionisti della  Commedia dell'Arte. 
Dal 2005 la SAT ha istituito l'Archivio Video della Commedia dell'Arte "incommedia.it"  (io ho guardato, ad oggi non c'è niente, vi ho trovato  traccia soltanto delle presentazioni delle scorse edizioni della manifestazione... mentre mi sarei aspettato di vedere qualche video di qualche commedia o di qualche tutorial o qualche intervista... ) completamente gestito dai rappresentanti di questa tradizione  e, nel 2008, ha presentato la sua domanda all'UNESCO per ottenere l'ammissione della tradizione della Commedia dell'Arte nella lista dei beni culturali immateriali. 

Nel 2010 SAT ha annunciato la "Giornata della Commedia dell'Arte" con il patrocinio del centro italiano dell'ITI - Istituto internazionale di teatro e della Commissione italiana dell'UNESCO ed è stata, per la sua attività di gestione di questa tradizione, ufficialmente riconosciuta dall'UNESCO come ONG attiva nel campo del patrimonio immateriale fino al 2015. 


Oggi, purtroppo è il 25 febbraio 2019 e no posso far altro che andare a spulciare il programma della manifestazione e scoprire che cosa mi sono perso.... e scopro pure che Napoli era la Capitale di questa giornata per il  2019. Grrrr...

Vabbè, vedo che qualcosa va anche oltre febbraio, chissà... forse ce la faccio.




Dettagli evento 2019


La particolarità delle manifestazioni organizzate quest'anno dalla capitale della Giornata mondiale della Commedia dell'Arte consiste nel loro svolgersi in maniera diffusa nel corso dell'intero anno 2019 e senza limitarsi alla città di Napoli. 
Le celebrazioni iniziano a Napoli con un corso sulle maschere di carattere a cura della “Familie Flöz” dal 22 al 24 febbraio,





continuano a marzo con il premio "ComeD'ORO" a Beppe Barra e Ferruccio Soleri, vedranno un convegno a maggio con i portatori della tradizione sullo stato dell'arte della commedia all'improvviso, una esposizione di maschere di Commedia nell'autunno 2019 con una pubblicazione dedicata ai costruttori di maschere e altro ancora da definire. 



Il tutto terminerà nel gennaio 2020 con una cerimonia di chiusura di questo anno di Napoli capitale della Giornata della Commedia dell'Arte. 
Immaginiamo manifestazioni che si allontaneranno il più possibile dall'autoreferenzialità, ma che, al contrario, si apriranno all'intero mondo della cultura attraverso la poliedricità propria di questa sublime forma d'arte. 

'aspita... allora ci stà ancora trippa sul fuoco. Vediamo cosa dice ancora il programma che trovate qui.

Ci saranno, oltre agli ormai collaudati eventi di Alta Formazione che coinvolgeranno maestri di chiara e indiscutibile fama e prestigio, al tema accademico che si espleterà in alcune Giornate di Studio coordinate assieme alle cattedre di Storia del Teatro delle Università Federico II, Suor Orsola Benincasa e L'Orientale di Napoli, attività innovative per la storia di ComeDì. 

In collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics e alcune tra le più prestigiose Case di Antiquariato attive sul territorio, si è pensato di dar vita a una mostra che abbinasse opere della tradizione (incisioni, acquerelli, litografie...) con opere prodotte dalle mani dei giovani artisti che riproporranno la propria rivisitazione dei temi di Commedia dell’Arte. 

Soddisfatti i gusti della vista, anche quelli dell’udito saranno saziati. E' infatti in essere un’intesa con l’Orchestra Pietà de' Turchini specializzata in musica barocca che in occasione di ComeDì 2019 organizzerà concerti ed esibizioni musicali a tema “Opera Buffa”, naturale evoluzione musicale della Commedia dell’Arte. 
Coronerà tutta questa complessa macchina organizzativa una serata di Gala in cui saranno invitati ospiti, addetti ai lavori, rappresentanti delle Istituzioni, per una grande festa del Teatro e della Commedia dell’Arte.



Insomma, sulla carta sembra interessante anche se sembra ancora tutto in via di definizione. 
Se ci saranno aggiornamenti ( e se arriveranno ai miei orecchi) vi farò sapere.
Volevo solo aggiungere un ultima cosa che c'entra e... non c'entra.
A Napoli, nel 1990, ci fu una bellissima manifestazione dedicata interamente a Pulcinella di cui non mancherò prima o poi di parlarvi.
In quell'occasione ebbi modo di vedere alcuni gruppi teatrali professionisti o amatoriali rappresentare, spesso all'aperto, vere e proprie commedie della Commedia dell'Arte. Fu una manifestazione meravigliosa. Speriamo che, piano piano... anche quella di cui vi ho appena parlato, diventi altrettanto entusiasmante.
Comme dicette  Pullecenella " Stay tuned"

Pulcinella è arte, storia e cultura... ma non ci scordiamo che è pure una maschera di carnevale!!

Pullecenella è Napoli, Pullecenella è arte, Pullecenella è cultura, è storia. Pullicenella è vivo, Pullicenella è muorto, è 'nu fantasma, 'nu diavolo, 'nu psicopompo. Ma Pullecenella è pure 'na maschera di Carnevale... chest'nun c'o scurdamme!!


Altri tempi...  quando prima dell'invasione di halloween (che poi, alla fine, sempre rrobba nostra è) noi bambini ci riversavamo per le strade, scansando uova marce e farina, travestiti dei nostri personaggi preferiti... che erano Zorro, il cowboy, Actarus e Pulcinella, con la faccia inzaccherata di zucchero a velo delle chiacchiere e sanguinaccio.

Voi sapete vero... che il sanguinaccio veniva fatto con cioccolato fondente amaro e sangue fresco di porco... fino agli anni '90 prima che ne fu proibito la vendita proprio per scongiurare le possibili malattie trasmissibili? pare che  sopperisse anche alla mancanza di ferro nelle donne in "quel" periodo o per chi soffriva di anemia. 

Quelli che si vestivano da Pulcinella.

Tra quelli anch'io. In quel periodo Pulcinella era molto più presente nella vita di noi bambini. 
Lo vedevamo in televisione, quando trasmettevano le commedie di Nino Taranto o di De Filippo. Lo vedevamo qualche volta nella TV dei ragazzi sottoforma di burattino o guarattella. Lo incontravamo per strada nascosto nel teatrino e nei libri di scuola elementare dove c'era sempre la filastrocca dedicata al carnevale, con  lui  da solo o in compagnia delle altre maschere. 

Ecco un esempio di queste filastrocche.
A proposito:quest'immagine è tratta non da un libro delle elementari ma da un volume del 1944 dal titolo "TUTTO DI TUTTO" dello scrittore Enrico novelli. Non vi dice niente questo nome? Forse se dico YAMBO vi suona più familiare? NO? Vi dice niente CIUFFETTINO? Beh... se ancora brancolate nel buio andate nell'altro mio blog dedicato agli anni della TV dei ragazzi anni 60/70/80 e se invece avete capito di chi parlo... andateci lo stesso.


ma ritorniamo a noi:
Siccome a quei tempi non c'erano tanti soldi, uguale ad oggi, e c'era più capacità nell'arrangiarsi, no... questo oggi no, spesso i vestiti erano fatti di stoffe che si avevano in casa.
Una precisazione, i vestiti di carnevale erano realizzati in stoffa, lenzuoli ecc.. non confondiamoci con l'altro periodo in cui i ragazzini potevano travestirsi...vale a dire la Piedigrotta. Il giorno della Piedigrotta, di cui tratteremo in altri post, il vestito si era soliti realizzarlo interamente con la carta crespa e, nonostante il materiale decisamente povero e fragile spesso ne uscivano fuori dei piccoli capolavori anche migliori di quelli fatti in stoffa.
insomma, a Carnevale si lavorava molto di fantasia. Bastava una copertina ed ecco fatto il mantello. Ci si arrangiava. I nei delle damine venivano fatte con con il nero del fiammifero appena spento, le maschere costavano pochissime lire.
Le maschere di cartapesta, la prima da sinistra nella foto sotto, erano un prodotto più artigianale e costavano poco... ma giusto quel  poco di più.
Quando le portavi a casa... odoravano ancora di vernice fresca e, lo so... forse è una fantosomia, una allucinazione olfattiva, mi sembra che la mia ancora ha quell'odore.
C'erano poi le maschere di plastica. In genere Perfino quella che usciva vicino alla spada di zorro andava bene... ma se avevi un costume un po più decente, magari cucito dalla tua amorevole mamma, ti veniva probabilmente comprata quella un poco più somigliante alla maschera originale.





Una maschera che oggi è molto rara  da trovare è questa nella foto qua sopra. In plastica, formata dalla mezza maschera nera e dal cappello bianca.
Rarissima è invece, anche su ebay, quella tipo la foto qua sotto. Completamente di cartoncino con un elastico da orecchio a orecchio, gli occhi e il naso e la bocca fustellati. 




E voi? Qualcuno conserva delle foto in cui era vestito da Pulcinella?

Purtroppo parliamo di un periodo in cui periodo fare foto costava. Come sono lontani quei tempi vero? Altro che selfie. Prima di scattare una foto ci dovevi pensare bene perchè non si poteva tornare indietro e l'avresti pagata anche se ti scattavi la punta dei piedi.
Di conseguenza non molti hanno foto ricordo di quei momenti allegri e spensierati... addirittura qualcuno andava dal fotografo (che comunque non ti faceva un buco in petto come oggi).
Se qualcuno di voi conserva delle foto in cui era vestito da Pulcinella sarei felice di pubblicarle qui.   




1976-Bambino-in-costume-da-Pulcinella-Fotografia Eridano



La vera casa di Pulcinella... cioè... di Antonio Petito

PETITO'S HOUSE: 'A CASA 'E PETITO



Finalmente un post dove devo scrivere poco...  infatti  questo video che andrò a caricare oltre ad essere interessante è anche di suo esauriente... e 'i sparagn' 'e nun me sfiacchisco!

Prima di lasciarvi alla sua visione voglio farvi conoscere chi è il suo autore:

Bruno Aymone

Cercare di comunicare la cultura attraverso i nuovi canali di comunicazione, è il progetto messo in atto da  Bruno Aymone, giornalista, critico d’arte e video reporter che ha realizzato un canale  “BRUNO AYMONE CHANNEL”, per condividere  su  youtube, una delle piattaforme in rete più utilizzate, sia dai giovani che dagli adulti,   eventi di musica,  teatro, arte e  cinema che si svolgono nel capoluogo campano e provincia. Aymone, non si limita alla comune pubblicizzazione degli eventi, ma offre un servizio approfondito  alla “popolazione in rete”  informando sulle iniziative culturali che il territorio campano offre, approfondendo le notizie con interviste ed altre descrizioni giornalistiche  .

I  video pubblicati da Aymone, dimostrano  che sul web si può  fruire non  solo dei cosiddetti “contenuti spazzatura” ma anche di  prodotti di forte connotazione  culturale, l’iniziativa di Aymone si inserisce in una nuova tendenza che sta spostando sul web la visione di contenuti multimediali , fino ad oggi esclusivamente televisivi.
estratto  dal blog "giornalisti beni culturali"
per chi fosse interessato questa è la sua pagina facebook

Ed ora... nella magnificenza del cinematube... ecco a voi... la 
CASA DI ANTONIO PETITO