Pulcinella gioisce per lo scudetto del Napoli
Durante l'ultima partita di campionato Napoli - Sampdoria, trasmessa in maxi schermo a piazza Plebiscito davanti ad una marea di tifosi eccitati per l'imminente assegnazione dello scudetto.... tra le bandiere color del mare, qualche tricolore e, perfino, qualche stemma neoborbonico.... ogni tanto ne compariva anche qualcuna come questa:
Nulla di strano (a parte l'inspiegabile faccia inquietante di Pulcinella) visto il legame tra la città e il personaggio teatrale.
Nel contesto dei festeggiamenti per lo scudetto del Napoli, la presenza di Pulcinella sulla bandiera non meraviglia dato che il personaggio viene interpretato come un elemento di celebrazione della tradizione e dell'identità napoletana, portavoce di una forte identità culturale, passione e un senso di appartenenza comune e quindi ben rappresentativo dell'orgoglio e l'entusiasmo della comunità locale nel celebrare questo importante successo sportivo.
Ma alla festa era presente anche un Pulcinella in carne ed ossa... e che carne e che ossa. Nientedimeno, in questo clima di gioia pura, in mezzo alla folla... festoso come un qualunque tifoso... c'era Angelo Iannelli.
Angelo Iannelli
"Angelo Iannelli nasce a Brusciano, provincia di Napoli, nel 1971. Artista poliedrico: Attore, scrittore, regista, poeta, presentatore, imitatore e direttore artistico collabora instancabilmente con Enti ed Organizzazioni per la salvaguardia e la diffusione della cultura e delle tradizioni popolari, impegnato nella promozione dell’arte e del folclore, del paesaggio ambientalistico e del patrimonio demoetnoantropologico.
Allievo dell’attore Giacomo Rizzo è stato fondatore e regista della compagnia teatrale “Santa Maria Delle Grazie” per la quale ha scritto, diretto e interpretato numerose opere. Attore nei film : Moda e Amore, Summer Love, Dov’e L’amore, Rosa Fonseca e i Misteri di Napoli Presidente dell’associazione multiculturale e laboratorio d’arti “Vesuvius”, successivamente fonda e dirige la “Paranza Vesuvius”, formazione di musica popolare. Erede della maschera di Pulcinella, pilastro del nuovo teatro stabile il San Carlino di Napoli diretto dall’ attrice Lucia Oreto ,si è fatto conoscere da nord a sud portando la napoletanita’ e il suo sorriso nell’intera penisola interpretando con grande maestria il suo Pulcinella (prendendo il posto dello scomparso Antonio Sigillo n.d.r."
Il suo è un Pulcinella senza maschera (o, almeno, non sempre con la maschera) ed il motivo me lo ha spiegato lui stesso: Pulcinella deve ricollocare se stesso in questo secolo non solo come patrimonio storico e culturale ma anche come un simbolo di identità locale e di orgoglio per la tradizione teatrale e il patrimonio culturale della regione. Soprattutto egli deve, secondo Angelo Iannelli, trovare un nuovo modo di veicolare il suo "messaggio" ed il suo impegno nel civile. Un modo per farlo, per l'attore, è quello di sconvolgere lo spettatore mostrandogli il volto comune e sincero dell'umanità che si nasconde dietro la maschera, con le sue debolezze e contraddizioni. Una metafora della condizione umana, con tutte le sue virtù e difetti.
La decisione di proporre un'interpretazione di Pulcinella senza la maschera potrebbe essere interessante da un punto di vista artistico o teatrale, poiché consentirebbe una diversa esplorazione del personaggio e delle sue sfaccettature. Tuttavia, è importante considerare che l'assenza della maschera potrebbe alterare significativamente l'immagine e il riconoscimento di Pulcinella da parte del pubblico. Poiché la maschera di Pulcinella è così strettamente associata al personaggio, rimuoverla potrebbe comportare la perdita di alcuni dei legami storici e culturali che il personaggio ha con la tradizione teatrale e la cultura italiana. Detto questo, l'arte e la creatività sono intrinsecamente aperte all'interpretazione e all'innovazione. Proporre un Pulcinella senza la maschera potrebbe essere un'opportunità per esplorare nuove possibilità o a dare una rilettura contemporanea al personaggio, magari più impegato nel sociale e rappresentivo della lotta delle classi e delle disuguaglianze sociali, critica dei poteri dominanti e delle strutture oppressive, come già fece, ad esempio Pino Daniele in Suonno d'ajere... che non a caso nella canzone fa togliere la maschera a Pulcinella e come prima di lui fece Eduardo de Filippo nella commedia IL FIGLIO DI PULCINELLA in cui il figlio, John il capellone, si toglie la maschera come simbolo di cambiamento.
Nella foto sopra Angelo Iannelli, insieme al sottoscritto, gioisce per il terzo scudetto del Napoli
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