A Pulcinella'story: Paolo Cinella detto Paoluccio della Cerra

 A Pulcinella'story: Paolo Cinella detto Paoluccio della Cerra.


Premettendo tutte le storielle che si vogliono far ruotare attorno alla nascita di Pulcinella o sono teorie, o supposizioni o sono del tutto inventate perchè è impossibilie portare prove della nascita di Pulcinella in un epoca precisa perchè... come dire...Pulcinella non è mai esistito.






Sull'esistenza nella realtà di questo Paolo Cinelli (o Cinella) non esistono prove. Anzi, lo storico Gaetano Caporale afferma che la sola idea è "poco seria e che il personaggio non è mai esistito."
Ma a noi questa cosa non interessa per niente e ne raccontiamo ugualmente la storia partendo da Acerra perchè:
Si è sempre detto che Pulcinella abbia avuto natali ad Acerra. (...) il Fiorillo (Silvio n.d.r) ed il Calecese (Andrea n.d.r) erano acerrani e, quindi, si è dato al rappresentato la provenienza dei suoi attori.
(...) Pulcinella rappresenta il tipo del contadino acerrano.  Ad Acerra verrebbe in tal modo riconosciuta la condizione di suburbio agricolo funzionale alla vicina metropoli. A tal riguardo bisogna evidenziare che è proprio di quel tempo assegnare agli abitanti di alcune zone particolari caratteristiche.
(Gennaro Niola dal libro "Gaetano Caporale - piccolo contributo alla ricerca su la origine e storia di Pulcinella")

Nel 1495,  poco dopo che Colombo scoprì l'America, Napoli, che a quel tempo era sotto il dominio della casa spagnola d'Aragona, fu annessa alla Francia dal re Carlo VIII. 


Il Re, proseguendo nella sua opera di colonizzazione,  con il suo esercito di cavalieri, giunse nel piccolo paese in provincia di Napoli, Acerra. 

Tutti i nobili del luogo allora si organizzarono per fare bella figura con il re e decisero di mettere in scena una favola atellana, una commedia divertente. 

Chi potevano chiamare nel ruolo di personaggio principale?
Paolo Cinella, un popolano, si propose per interpretare il ruolo della mummia e divertire la popolazione oltre che il re in persona. Bastava guardarlo in faccia che già si scoppiava a ridere. 

Aveva il viso dalla fronte al naso del colore della feccia del vino, sul brunastro scuro, per colpa di quelle voglie, come volgarmente si chiamano, delle donne incinte. 




Di solito si tingeva questa parte di un color fumo e girava per le strade della città a far scherzi e divertire.
Aveva le membra tarchiate e grosse, ma non la gobba, e un naso quasi a ponte. Era solito indossare camicia e mutande, rigorosamente bianche. 

Era un filosofo buffone, anzi un buffone filosofo, sciocco e semplice che faceva ridere ma anche riflettere allo stesso tempo. 

Con la sua allegria e i suoi scherzi, la sua ignoranza e il suo spirito arguto pronto sempre alle nobili azioni e al sacrificio di sé, impersonava a pieno il carattere di quei contadini.

I conquistatori risero della follia  di costui e lo invitarono a salire sul loro carro di ritorno in Francia dove fu accolto molto bene e acclamato Paolo Cinelli.... poi Paul Chinelle ed, infine Polichinelle e, di nuovo, quando l'eco della sua fama giunse nuovamente in Italia i napoletani cambiano la o in una u i e Polichinelle divenne Polecenelle,  Pulcinella  e Pulecenè .


il Polichinelle francese


In verità esistono ancora un paio di "storielle" molto simili a questa, di cui parleremo in seguito, e che hanno questo "viaggio" che termina in Francia in comune.


Paoluccio della Cerra chi sei veramente?

Per quello che riguarda Paoluccio De la Cerra (o Della Cerra), tutto ciò che abbiamo per certo sembra essere  questa incisione del pittore Ludovico Carracci realizzato quasi sul finire del 1500 e che porta la dicitura: vera effige di Paoluccio della Cerra, detto comunemente Pulcinella. 

In realtà anche questa immagine è stata messa più volte in discussione da numerosi studiosi tra cui Fabio Sottili nel libro "Commedia dell'Arte  studi storici" dell'Università di Bergamo, Firenze, Prato.



Secondo quanto riportato nel volume, a ricordare il buffo e rozzo contadino dall'aspetto grottesco venne realizzata questa acquatinta--- come  già nel 1642 lo storico  dell'arte e biografo italiano di epoca tardo-barocca, attivo principalmente a Napoli, Bernardo De Dominici, o de' Dominici (Napoli, 1683 – Napoli, 1759),  sembrava confermare.
Secondo la versione "ufficiale" questa incisione riprodurrebbe un dipinto di Ludovico Carracci, ma lo studioso Fabio Sottili mostra questa tela conservata alla galleria Doria Pamphilj di Roma raffigurante un "venditore di meloni" che sembra essere il sosia del nostro Paoluccio-Pulcinella.


Non si conosce l'autore di questa tela. Qualcuno la attribuisce a Lionello Spada, altri a Michelangelo Cerquozzi ma, ultimamente si sta facendo strada l'idea che l'opera sia di un giovanissimo Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e pare, così già affermavano, secondo il Sottili, i "documenti settecenteschi.

Non entrerei troppo nel merito della questione (che potete leggere qui) perchè, comunque tale "ipotesi" , comunque, poco apporterebbe alla "scoperta" delle origini di Pulcinella

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