LUIGI ONTANI E I SUOI PULCINELLI

Luigi Ontani (Montovolo, 1943) 



Luigi Ontani è uno dei maggiori rappresentanti della Body Art italiana, dell' Arte Povera, delll’Arte Concettuale  facente parte di quella ondata artistica che nel corso degli anni Settanta si proponeva di offrire temi e soggetti dell'arte passata in una chiave del tutto rivisitata. 

Un arte, la sua, che si ispira all'eccentricità, ma anche alla tradizione o "contraddizione" come egli stesso disse in un intervista.

Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro, usandole  non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano.

Nel '65, '69  crea gli oggetti pleonastici, elementi in scagliola alla "stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato.
Dal '62 al '72 realizza dei video super 8 in bianco e nero e, intorno al 1968  inizia il suo approccio con la fotografia.
Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. 
Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant", termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro, sempre restando sempre fedele ai temi che hanno caratterizzato il suo percorso ovvero rivisitando soggetti tratti dal mito, dalla tradizione popolare e da mondi fantastici.

Nel 1974 , per il noto ed eclettico gallerista Lucio Amelio realizza questa rappresentazione con proiezione video.


Luigi Ontani, “Pulcinella”, 1974, Lucio Amelio, Napoli. Courtesy the artist


Dagli anni Novanta, Ontani,  stabilisce con i ceramisti della Bottega Gatti di Faenza un fortunato sodalizio artistico, che nel tempo ha prodotto una perfetta concordanza di intenti, tale da rarefare l’intervento manuale e diretto dell’artista, demandando l’intero processo esecutivo alla sapienza e al virtuosismo delle maestranze faentine.
Da questa esperienza nasce, nel 2002 , la realizzazione del Mosaico in pasta vitrea e rilievo in ceramica Spulcinellando, Sguazzando, Scugnizzando che sormonta lo scalone dell’atrio della metropolitana di Materdei a Napoli e che rappresenta una grande distesa marina in cui si inseguono creature fantastiche, scugnizzi napoletani e un Pulcinella  con il volto dell’artista.



Infine, ecco un lavoro in inchiostro ed acquerello del 1994, intitolato PULCINELLA IN CINA... (dimensioni 46 x 38 cm)




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