Esiste l'ultimo Pulcinella? Cominciamo con una bella ‘rattata di…

L'urdemo Pullecenella

Urdemo Pulcinella a chi?

Al massimo ‘o penultimo!

Sciò ‘a cuollo st’ uocchie sicche

All’anima d’’a  seccia!



Ogni pazienza, è risaputo, 

è lenta a crescere

ma ambresso c’abbandona

si annanz’ trova ‘n’u’ntuoppo


 a chili punto ‘a chiocca sbotta

‘O fegato se schiatta…

E te mangne chilometro e sasiccie

Senza sanà la ‘raggia.

 

Pulicenella è morto?

A dopp’e chisto è defunto?

me l’avete ntùlata ‘e fritta

…l’anema, gnorsì


Nun basta cchù lu callo

fatto a chesta canzone

Chello che avea abboffato

Me s’è frantummato Int’o calzone

 

Basta “urdemo Pulcinella”

chi lo sarrà?…  deciderà la storia.

ppe mmò, faccio le corna

E a vuie ve metto ‘mano chistu cuorno.

 

Giuseppe Mascolo




Se cercate dovunque, sui libri, sulle riviste, in internet, la frase "ultimo Pulcinella, vi ritroverete con una marea di risultati relativi a giornalisti che individuano in quell'attore l'erede ed ultimo interprete di Pulcinella o, peggio, troverete alcuni attori che... se lo dicono da soli.


Non penso che ci sia un altro  personaggio letterario, esistito veramente o immaginario a cui sempre viene aggiunta la parola “ultimo”  ogni qual volta viene nominato… come succede per Pulcinella. 
Quasi come si fosse sollecitare il cambiamento, ma allo stesso tempo affermare che "quello li", che indossa oggi la maschera,  deve essere osservato, studiato e protetto come monumento all'arte teatrale pulcinellesca e poi basta.... perchè "ci siamo scocciati"..

Tizio è l’ultimo Pulcinella… Non è vero, è Caio l’ultimo Pulcinella… nossignore, lo è Zempronio!!!

E se non è tirare i piedi questo… che cos’è? Ma perchè l’ultimo? Ma chi l’ha detto? 

E non è che la parola ultimo... per questi signori significa “che viene dopo una serie di altri Pulcinella… per cui… questo è l’ultimo di questa serie prima della prossima”.  Niente affatto. Loro dicono ultimo proprio per dire “dopo di questo non ce ne saranno più!!! E che cos’è sta jettatura? Ma perchè  dovete tirare i piedi? 

Lo hanno fatto con i più antichi Pulcinella, fino a Totonn’o pazzo, Petito, ’ultimo Pulcinella,.
ma poi c'è stato Rafele Viviani,  De Muto, De Filippo, Tommaso Bianco, Crosio, Coppola, SigillloMassimo Ranieri, Massimo Troisi
Alla faccia dell'ultimo Pulcinella !

Almeno, quando questi dicono "ultimo Pulcinella"  usassero la cortesia dell’allusione… del sospetto, della previsione funerea che potrebbe avverarsi... ma che potrebbe pure non avverarsi. 

Ci sono altri invece…. che oltre a "tirare i piedi", tengono proprio la pistola nascosta dietro la schiena. Il sociologo Domenico De Masiparlando di  Pulcinella, affermò: 
“Se ne parla fin troppo, Napoli è piena di Pulcinella (… ) Se si parlasse d’informatica quanto si parla di Pulcinelli o di Gatte Cenerentole, saremo a cavallo. "  
Oppure, sempre secondo il parere di altri studiosi e giornalisti 

“É stata travisata l’implicazione sociale di Pulcinella ed è diventato il simbolo della napoletanità più deteriore. Forse ne è addirittura la causa.” 

e dulcis in fundo 
“Ci si è serviti di questa maschera per nascondere i nostri sensi di colpa, di servilismo, di adattamento. Riflettere i nostri complessi di inferiorità, di sconfitta: ecco perchè l’abbiamo rimosso. All’estero è diverso. La maschera stravolge queste linee finendo con il rappresentare solamente qualcosa di comico." 

Anche lo scrittore Roberto Saviano si è espresso contro Pulcinella dicendo qualcosa del tipo: "a napoli dovremmo restare concentrati sui problemi della camorra e non lasciarci "distrarre" dale tradizioni". Ma è una mia memoria, quando troverò l'articolo lo segnalerò qui.


Pulcinella deve morire

La frase che compete, per uso, a "l'ultimo Pulcinella" è "Pulcinella deve morire" o "Uccidete Pulcinella".
Paradossalmente questa frase ha molto più senso riferita ad un personaggio come il nostro.
Pulcinella e la morte vanno a braccetto da secoli. In un intervista il burattinaio Manuel Pernazza disse: 

tutte le maschere, in fondo, rappresentano la Morte. Pulcinella è la maschera che più delle altre ne è rappresentazione, a cominciare dal camiciotto bianco, che rimanda non solo al biancore cadaverico, ma anche al sudario, che dall’altra parte è però simbolo di nascita, e richiama il lenzuolo usato anticamente in casa per accogliere il bambino che nasce. Per questo motivo, Pulcinella non può che scontrarsi con la figura della ‘Capa rosicata’, cioè la Morte stessa, che da Pulcinella è a un tempo attratta e spaventata.
(...) Da Pulcinella, la morte vuole una cosa sola: sposarlo e portarlo via con sé. Per questo si reincarna nel personaggio di Palummella (la tradizione di Colombina), che corteggia Pulcinella attraendolo con lusinghe e arti femminili finché questi si accorge dell’inganno, e ‘scaccia’ la Morte gettandola fuori dal teatrino."
La maschera nera, emblema di morte, e l’abito bianco, nell’antichità, vestito di lutto, sono elementi simbolici che fanno riferimento al mondo dei morti, o meglio, al rapporto tra mondo dei vivi e mondo dei morti.
Ma Pulcinella rappresenta anche gli eventi del ciclo di morte e rinascita del sole (come Gesù Cristo), evocando i primordi della cultura classica a cui l'occidente è strettamente legato.

Pulcinella deve morire affinchè tutto rinasca, anche lo stesso Pulcinella e con lui tutta la campania,L'Italia, il mondo.
Forse è per questo che ANGELO FORGIONE utilizza come titolo per il suo blog "Ammazziamo Pulcinella" non per manifestare odio nei confronti del nasuto biancovestito ma, al contrario, per evocare attraverso la sua morte una rinascita contro "Quel certo accanimento contro Napoli e i meridionali in ogni settore sociale analizzandolo in una serie di Video–Denunce tematiche"


È morto Pulcinella, Canzonetta.
Tosi Francesco Paolo, Fontana Ferdinando
interpretata da Damiano Salerno



Purtroppo su questo blog... sarò costretto a scrivere spesso "ULTIMO PULCINELLA", o  perchè così viene riportato sugli articoli relativi da cui attingo o perchè a definirsi tale è proprio l'attore intervistato. In quel momento, la mia maschera di cuoio fatta da me, rigorosamente a mano, caccerà un lacrima, e non potrò farci niente.

L'unico che ha voluto ammazzare Pulcinella per propria convenienza teatrale è stato Eduardo Scarpetta, sigh! 
Ascoltate, invece, quello che dice Eduardo de Fillppo (refrisco all’anima sua)… 
 


Ferdinando I, Re di Napoli" (Gianni Franciolini, 1959)

"Lo spirito di Pulcinella, che è l’anima di un popolo... non muore mai.
Ah... che consolazione.
Così parlano le persone intelligenti...

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