Sotto quella maschera c'è un uomo e tu lo sai: Renato ZERO

 Showman, autore e interprete, Renato Fiacchini, in arte Renato Zero, nasce a Roma il 30 settembre 1950. Non è questo il luogo per redigere una biografia di questo immenso artista, basta per questo andare sul suo sito o sulla solita wikipedia
Qui ne parliamo brevemente , in occasione dei suoi 70 anni compiuti oggi 30 settembre del 2020, per un tweet pubblicato nel 2014 in cui indossava una maschera di Pulcinella.




I travestimenti di Renato Zero hanno fatto storia, hanno  rotto gli schemi, hanno rivoluzionato la maniera di fare spettacolo.
Dietro l'utilizzo di un costume o di una maschera c'è una ricerca espressiva per rappresentare al meglio un emozione. Dietro una maschera c'è sempre una verità o un'assenza di verità o... come nel caso di Pulcinella una mezza verità. 
Nella maschera c'è follia, non a caso Zero il folle è il trentesimo album in studio di Renato Zero.

"Dietro questa maschera c'è un uomo e tu lo sai" - da "La favola mia"

Inoltre, l' artista romano è molto legato alla città di Napoli, in cui fa spesso incursioni ed ha un nutrito pubblico di fans. Basti pensare che, ad esempio, la copertina del suo disco "Zerosettanta Volume Tre" è stata affidata proprio ad una eccellente artista napoletana: Valeria Corvino.
Infine Renato dedica una canzone proprio alla città di Napoli, su musiche di Maurizio Fabrizio e Sal Da Vinci, intitolata "Nanà", una "lettera d'amore in musica" per la città di Napoli, arrangiata da Adriano Pennino e affidata alle voci di Sal Da VinciAndrea Sannino e Franco Ricciardi.
Il testo è una dedica amara, un omaggio alla bellissima città di Napoli, che nel testo diventa Nanà. ... Napoli che è descritta come "come panni stesi e fantasia o come San Gennaro e eresia, sangue, spaccio e crudeltà" ma che, nonostante tutte le sue difficoltà, riesce sempre a difendersi, sola, con tutto il mondo contro e nessuno che la rispetta grazie anche ad  un linguaggio tutto suo, che dona tante emozioni, che ha grandi sentimenti e un cuore immenso.

In questa canzone Pulcinella, ancora una volta simbolo e metafora della parte buona e propositiva del popolo napoletano,  viene esortato a "prendere le distanze" dalla (poca) mala gente senza scrupoli e dignità che rovina l'immagine e la vita di questa città.
 
"Giù quella maschera mai più 
Pulcinella vieni via, 
abbandona quella compagnia"








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