Mantova festa a Corte (1988)

 Riusciranno i nostri eroi della RAI a cacciar fuori dai loro polverosi archivio quest'altra perla di trasmissione italiana?


Mantova Festa a Corte 1988

Siamo nel 1988 e sta per aver inizio questa trasmissione, in diretta su rai uno, composta da danze, pantomime e brani d'opera nella piazza Sordello. 
Così riportava il radiocorriere TV
Mantova , venerdì 16 settembre: ore 20,30. 
La famiglia Gonzaga al completo esce dal Palazzo Ducale e attraversa la Piazza Sordello danzando solennemente. È seguita da danzatori rinascimentali italiani e francesi. 
C'è festa a corte, e come ad ogni festa che si rispetti sono presenti anche giullari, menestrelli , ballerini e comici dell'arte. Non stiamo riportando una cronaca dell'epoca. La festa di cui parliamo non c'è stata qualche secolo fa, ma ci sarà il 16 settembre, ripresa in diretta dalle telecamere di Raiuno e trasmessa in Mondovisione con la regia televisiva di Adriana Borgonovo. 
Si tratta di una serata unica nel suo genere, ma che si lega a quella che sta diventando una tradizione per Raiuno, quasi una sorta di apertura ufficiale della programmazione autunnale: uno spettacolo al di fuori dell'usuale realizzato in un suggestivo scenario naturale.  
Nel 1986 fu l'Arena di Verona ad ottenere il palcoscenico. La serata si intitolava Questa è l'Arena: qui è nata Maria Callas e vide i più grandi nomi della lirica esibirsi in onore del famoso soprano greco. L'anno scorso fu la volta della danza. Nella Piazza dei Miracoli di Pisa, sotto il titolo Le divine, fu realizzato uno straordinario omaggio alla danza internazionale. 
Quest'anno, per Mantova Festa a Corte, Vittoria Cappelli e Vittoria Ottolenghi, le autrici, hanno pensato di non limitarsi a un solo settore, ma di offrire un ventaglio di esibizioni con danza classica, moderna, rinascimentale e folclorica , pantomime , canzoni popolari di ieri e di oggi e brani d'opera. Uno spettacolo completo, per il quale Mantova costituisce lo scenario ideale con la sua Piazza Sordello, sulla quale si affacciano il Palazzo Ducale e il Palazzo Te, e la famiglia Gonzaga il giustificato pretesto. 
Nell'arco di circa quattro secoli, infatti, i Gonzaga, marchesi e successivamente duchi di Mantova, furono promotori di importanti iniziative e di eventi culturali, spettacolari, teatrali. Nella loro corte feste, tornei, banchetti, balli e spettacoli popolari si susseguivano all'insegna dell'allegria. 






Così sarà questa Festa a Corte presentata da Alessandra Martines che si svolgerà in un grande spazio scenico in cristallo, progettato dall'architetto Paolo Portoghesi. Uno spettacolo con eccezionali interpreti. Primi fra tutti, Margot Fonteyn, Carla Fracci e Rudolf Nureiev: saranno loro a impersonare i primi Gonzaga del corteo (simbolici, senza alcun riferimento ad un personaggio preciso) ed eseguiranno, poi, un « passo a tre appositamente creato dal coreografo Francine Lancelot. 
In tema di balletto saranno presenti, con brevi « perle » del loro repertorio, alcuni grandi creatori del teatro di danza 
di ANDREA FACE
In realtà. gli artisti presenti furono molti di più. Purtroppo vado solo a memoria ma ricordo un ballerino dalla muscolatura possente che interpretava una specie di "tritone" o un  "Dio del Mare"
Certamente c'era  Angelo Branduardi che è l'unico di cui esiste uno spezzone in rete proprio di quella trasmissione:



 Si comincia con due cortei, addobbati dai cinquecenteschi, magnifici costumi (tessiture di perle e pietre su stoffa, gran pulsare di mantelli al vento) di Gabriella Pescucci realizzati dalla Sartoria Tirelli. Sfileranno partendo l'uno, quello dei Gonzaga, da Palazzo Ducale, e l'altro, quello dei Signori della città, della Sede dell'Arcivescovado.


Li capeggiano Fonteyn, Nureyev e Carla Fracci da una parte e Vladimir Vassiliev con la moglie Ekaterina Maximova dall'altra (ed è già questa una notizia d'eccezione: è la prima volta che il transfuga Nureyev si trova a danzare con Vassiliev, divo sempre fedele alla patria).



 


Dopo un' allegoria della Ninfa Manto, mitologica fondatrice della città, ecco che si scatenano i giullari: gli americani Momix (castamente ignudi),




Lo ricordo abbastanza bene: i Momix si presentarono con un personaggio informe come quello che ho disegnato. Si trattava di una serie di tubi in cui si nascondeva il ballerino e dava forma ad un essere insistente che, muovendosi, diventava plausibile... anche se non si riusciva a capire come facesse a muoversi... o quale fosse la testa ecc..
la compagnia di Lindsay Kemp e quella di Roberto De Simone,  e  stralci dell' Orfeo di Monteverdi, del Sebastian di Menotti, arie famose tratte dal Rigoletto e interpretate da Renato Bruson, Sonia Del Castillo, Alfredo Kraus. 
Il tutto incorniciato da danze barocche e rinascimentali ricostruite con la grazia di un' autentica passione filologica dalla compagnia francese Ris et Danceries (dal sito Repubblica)


La compagnia citata dall'articolo di Roberto De Simone, vado sempre a memoria, era probabilmente quella dei Media Aetas composto, tra gli altri da Virgilio Villani, da Gianni Lamagna e Lello Giulivo e, forse... sottolineo forse, ma è un forse che è quasi una certezza, cantarono "Lo Guarracino".


Io registrai su VHS la trasmissione e la cassetta ha fatto la stessa fine di tutte le altre cassette che ho registrato: riregistrate da qualcuno o sparite nel nulla. Riusciì però, al'epoca di scarse possibilità tecnologiche a scroccare, dal pc con collegamenti video della  sala operativa in cui ho fatto il militare, questa serie di schermate di un apparizione di  Pulcinella nello spettacolo... e di stamparle con una futuristica stampante a sublimazione.
Purtroppo non posso dire altro su chi sia questo Pulcinella e che cosa interpretò... attendo che prima o poi la Rai carichi la puntata su Rayplay e che sveli questo mistero.








 

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