Il cinema è napoletano (o quasi)
Nel maggio del 1898 Mario Recanati (nato a Padova) aprì al numero 90 della Galleria Umberto I la prima vera sala cinematografica napoletana utilizzando una delle "macchine" dei Lumiere.
Nel 1901 lo stesso Menotti Cattaneo avviò le sue proiezioni in un capannone a via Foria, la sala Iride e tentò anche la prima sonorizzazzione del film servendosi di due attori di prosa che recitavano dialoghi e didascalie." (dal libro I napoletani Di Generoso Picone)
Nei primi anni del Novecento sorse proprio in città, nel quartiere Vomero, la prima casa cinematografica italiana, ossia la Titanus (originariamente Monopolio Lombardo)[7]. Fondata da Gustavo Lombardo nel 1904, è la più grande e probabilmente celebre casa cinematografica del paese
Altre info sul cinema a Napoli le trovate a questo link
Furono decine e decine le pellicole prodotte da Lombardo (e da altre "manifatture cinematografiche", come allora si chiamavano le società di produzione) che la ebbero applaudita e amatissima protagonista.
Ma Gustavo Lombardo la ebbe anche come moglie. E soprattutto come madre di suo figlio Goffredo che, nato a Napoli nel 1920, avrebbe ereditato la Titanus nei primi anni del secondo dopoguerra per farne il marchio di riferimento di centinaia di opere tra le quali spiccano alcuni indimenticabili capolavori della filmografia mondiale della seconda metà del Novecento. (da Titanus: la storia)
Nel film muto del 1927 "Napoli è una canzone", diretto da Eugenio Perego. ritroviamo Leda Gys nei panni di Pulcinella.
Nella rivista Cinema-Star : supplemento di Kines per il grande pubblico cinematografico furono riportati queste critiche al film:
Il film muto del 1927 Napoli è una canzone, diretto da Eugenio Perego, è qui presentato in maniera approssimativa mediante un lessico colorito, prendendo spesso in considerazione la componente musicale solamente come incarnazione della città di Napoli, non badando ad un’analisi più approfondita.
ed anche :
L’articolo sul film muto del 1927, Napoli è una canzone, prodotto dalla Lombardo Film e diretto da Eugenio Perego, tratta prevalentemente della trama, incentrata sull’amore tra Rossella (Leda Gys) ed un ragazzo americano, e della fotografia, lodata spesso da Giannini come prova di grande sapere cinematografico e segno distintivo d’italianità.
Una breve parte di recensione si rifà al contenuto musicale, basato sulla canzone napoletana: i testi presi in esame (Na vota sola, Sole mio) sono pochi e l’analisi musicale si riduce all’osso venendo a tratti a mancare nonostante le premesse del titolo. Giannini tesse le lodi della canzone, genere musicale puramente napoletano, in maniera poco esaustiva attraverso i soli testi, contrapposti al charleston ed al jazz, rappresentati dalla canzone Bananas, definita complicatamente idiota.
Interpreti e personaggi | |
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La "stella" che ha portato la casa fuori dalle secche del dopoguerra, la "regina di cerimonie" dell'epoca è l'effervescente sposa del fondatore Goffredo, nota al pubblico come Leda Gys.
"Lombardo creò uno dei più grandi fenomeni divistici del cinema muto: grazie a Leda Gys i suoi film, pur improntati ai modelli della tradizione culturale napoletana (sceneggiate, canzoni, testi dialettali), furono capaci di assicurarsi una diffusione nazionale" (Stefania Parigi).
Qui, vestita come Pulcinella, trascina una folcloristica parata di persone in maschera lungo le strade di Napoli.
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